Montenegro, Ue e Nato

dicembre 10, 2016 - 4 minuti di lettura

“Il Montenegro sta già contribuendo alle operazioni della Nato, delle Nazioni Unite e dell’Unione europea, promuovendo la cooperazione regionale nei Balcani e implementando importanti riforme – ha dichiarato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg – Dare la possibilità al Montenegro di diventare membro faciliterebbe il processo politico della Nato. Porterebbe maggiore sicurezza e stabilità nella regione e sarebbe un chiaro segnale che le porte della Nato sono aperte alle nazioni che condividono e promuovono i nostri valori”.

È quanto è stato detto dai rappresentanti parlamentari della delegazione Nato, durante il convegno “Il Montenegro e l’avvicinamento a Nato e Ue – Strategie geopolitiche sulle due sponde dell’Adriatico” organizzato a Roma presso la Società Geografica Italiana dall’associazione Puglia-Montenegro, presieduta da Riccardo Di Matteo, e dal Centro Studi Politici Criticalia con il contributo dell’Istituto Italiano per l’Asia e il Mediterraneo (Isiamed).

Riguardo l’Unione europea, il Montenegro ha presentato domanda di adesione all’Unione il 15 dicembre del 2008. Il Consiglio europeo, il 23 aprile del 2009 ha trasmesso alla Commissione europea il relativo dossier invitandola a presentare un parere sullo stesso, a Podgorica sarà richiesto di compilare un questionario. La Commissione europea il 9 novembre raccomanda che al Montenegro venga attribuito lo status ufficiale di Paese candidato all’adesione. Il Consiglio europeo ha concesso lo status ufficiale di Paese candidato al Montenegro. Il 29 giugno del 2012, a seguito della decisione del Consiglio europeo tenutosi lo stesso giorno, sono cominciati i negoziati di adesione; l’apertura dei negoziati era stata raccomandata dalla Commissione europea il 12 ottobre del 2011 ed approvata dal Consiglio dell’Unione europea il 26 giugno 2012.

Sono intervenuti, oltre all’ambasciatore della Repubblica del Montenegro, Antun Sbutega, il senatore Pier Ferdinando Casini (presidente della Commissione Affari esteri di Palazzo Madama), il senatore Lorenzo Battista (delegazione parlamentare italiana presso la Nato), il senatore Luis Alberto Orellana (Commissione Politiche Ue del Senato), il senatore Aldo Di Biagio (Associazione interparlamentare Italia- Montenegro), l’architetto Vincenzo Valenti (Isiamed) e Andrea Orizio (capo unità per i Paesi dei Balcani, Ince e Iai del ministero degli Affari esteri).

Da parte sua, l’architetto Valenti, direttore della Cooperazione di Isiamed, ha evidenziato una serie di opportunità per questo Paese da parte degli organismi internazionali: “Dobbiamo innanzitutto sottolineare – ha spiegato Valenti – il valore strategico del Montenegro nella fase di preadesione alla Ue e Nato per il rilancio del Paese stesso. È da questo punto di vista che poi si allargano le opportunità garantite dai programmi dell’Unione europea per lo sviluppo relativo alla zona dell’Adriatico e del Montenegro”. Valenti ha elencato i fondamenti per i finanziamenti dei progetti: l’Ipa, l’Ecip, la Ber e il Wbif: “Fino al 2020 ci sono disponibilità di 400/500 milioni di euro – ha dichiarato Valenti – che possono costituire una base per lo sviluppo del progetto di cooperazione nei settori coinvolti nel programma di crescita del Montenegro come il turismo, l’energia, i trasporti, l’agroalimentare e la formazione. Inoltre – ha concluso Valenti – il Montenegro può, insieme a Puglia, Albania e Molise instaurare piattaforme avanzate per lo sviluppo e la cooperazione nelle suddette aree”.